Jaguar Mk 2
Anno 1960
Noleggio con conducente
Jaguar MK2 colore Old English White ed interni in pelle rossa, con la tipica guida a destra che esalta lo stile d’oltremanica.
Un pò di storia di questa auto:
La MK2, nota anche come Mark II è un’autovettura di lusso prodotta dalla Jaguar dal 1959 al 1967 solamente in versione berlina.
La MK2 successe alla 2.4-litre ed alla 3.4-litre, prodotte dal 1957 al 1959. Quando fu lanciata la MK2, le due vetture vennero ridenominate, retrospettivamente, Mark I. Quest’ultima non era stata esente da critiche, sia per il comportamento stradale poco sportivo (soprattutto della 2.4) che per alcune soluzioni tecniche non all’avanguardia (come i freni a tamburo), così, nel 1959, la Casa decise di aggiornarla per adeguarla al nuovo decennio. Le modifiche furono notevoli, sia sotto l’aspetto estetico che sotto quello tecnico.
Il restyling della carrozzeria si concentrò sulle portiere (con montanti, ora cromati, più sottili e superficie vetrata più ampia), sulla coda (parzialmente ridisegnata), sul parafango posteriore (ridisegnato), su parabrezza e lunotto (ampliati) e, in misura minore, sul frontale (gruppi ottici secondari circolari e mascherina leggermente modificata). Anche gli interni furono oggetto di rivisitazione, soprattutto la plancia, la strumentazione ed i sedili.
La MK2 era una vettura veloce, spaziosa e dalla linea gradevole e seguiva quindi la massima più nota di Sir William Lyons: “grace, pace and space” (cioè “grazia, andatura e spazio”, dove per andatura si intendeva “velocità”, “brillantezza di marcia”).
Era offerta con tre motori, che si differenziavano dalla cilindrata. Tutti e tre erano propulsori della Jaguar XK. Il più piccolo aveva una cilindrata di 2.483 cm³ (2,4 L) ed erogava 120 CV di potenza (più potente di quello della Mark I, grazie alla nuova testata), quello medio era di 3.442 cm³ (3,4 L, 210 CV) ed il motore più grande di 3.781 cm³ (3,8 L, 220 CV). Quest’ultimo era analogo al motore da 3,8 L utilizzato sulla E-Type, dato che aveva componenti in comune come il monoblocco, l’albero a gomiti, le bielle ed i pistoni. I due motori avevano però differenti condotti d’aspirazione ed un diverso impianto d’alimentazione; infatti, in riferimento a quest’ultimo, la E-Type possedeva tre carburatori SU, mentre la Mark II solamente due. Di conseguenza la Mark II era 30 CV meno potente. La testata del motore della Mark II possedeva condotti curvi al contrario di quelli installati sul propulsore della E-Type, che erano invece diritti. Per i mercati al di fuori di quello statunitense, gli esemplari che montavano i motori da 3,4 L erano equipaggiati con due carburatori SU mentre quelle con il propulsore da 2,4 L avevano installati due carburatori Solex. Per il mercato statunitense, gli esemplari con motore da 3,4 L e 3.8 L utilizzavano tre carburatori Solex.
I freni divennero a disco su tutte le ruote, mentre il cambio manuale, sempre a 4 rapporti con overdrive, era completamente nuovo (e di produzione Jaguar). Le due versioni di cilindrata maggiore potevano essere equipaggiate, in alternativa, con un cambio automatico a 3 rapporti. Le versioni manuali di 3,8 litri avevano di serie il differenziale autobloccante (optional sulle 3.4 “manuali”).