Alfa Romeo Duetto beige
Anno 1980
Alfa Romeo Duetto colore beige con interni neri, carrozzata da Pininfarina. Un classico d’altri tempi, per una coppia dinamica al di fuori degli schemi.
Noleggio senza conducente
E’ possibile usufruire del “Servizio cortesia”, che consiste in:
– Consegna e ritiro dell’auto in loco.
– Nostro personale di assistenza per l’intera durata del noleggio.
– Consumo di carburante.
– L’utilizzo di un auto sostitutiva del tipo Berlina (auto chiusa non Spider) in caso di previsioni meteo avverse.
Requisiti per il Noleggio:
- Almeno 25 anni
- 5 Anni di patente
- Carta di Credito a garanzia (pre autorizzazione) e/o assegno a discrezione del Noleggiatore
Un pò di storia di questa auto:
L’Alfa Romeo Spider, comunemente conosciuta come “Duetto”, è una vettura scoperta prodotta dall’Alfa Romeo tra il 1966 e il 1994. È uno dei modelli più noti ed è il più longevo nella storia della casa milanese, con 28 anni ininterrotti di produzione, suddivisa in 4 serie successive.
L’enorme successo di vendite ottenuto dal modello “Giulia” del 1962, replicato dalla versione coupé nell’anno successivo, spinse la dirigenza Alfa Romeo a completare rapidamente la gamma con la versione spider, allo scopo di sfruttare al massimo il favorevole momento commerciale.
Nel 1964 il compito di delineare la versione spider venne affidato alla Bertone che approntò il prototipo del modello “GTC”, su disegno di Giorgetto Giugiaro, poi realizzato in serie dalla Carrozzeria Touring e posto in vendita nel 1965.
La tiepida accoglienza riservata dal mercato alla nuova “GTC” convinsero la Casa di Arese a trovare una soluzione alternativa. Il cambio di rotta fu drastico, anche determinato dal fatto che la potenzialità produttiva della Carrozzeria Bertone era pressoché completamente assorbita dalla commessa ottenuta dalla FIAT per la costruzione del modello “850 Spider” e che la Carrozzeria Touring navigava in cattive acque ed era facile prevederne l’imminente chiusura.
Per vestire la nuova spider, nel 1965 venne incaricata la Pininfarina che, nel decennio precedente, aveva realizzata un serie di interessanti proposte stilistiche, su autotelaio “6C 3000 CM”, allo scopo di dare uno sbocco produttivo al celebre prototipo “Disco Volante”.
Tali proposte avevano principiato con la dream car “Super Flow”, presentata al Salone di Torino del 1956, cui erano seguite la versione “Super Flow II” e le successive evoluzioni, comunemente soprannominate “Super Flow III” e “Super Flow IV”, fino alla “Super Flow V” del 1961.
Partendo da quella base stilistica un gruppo si disegnatori della Pininfarina, guidati da Aldo Brovarone e supervisionati da Franco Martinengo, realizzarono il bozzetto che ottenne l’immediato assenso preliminare della dirigenza Alfa Romeo.
Il percorso evolutivo di affinamento tridimensionale, dalla maquette al prototipo definitivo, passando per la costruzione del mascherone di carrozzeria, venne costantemente seguito da Battista Pininfarina che fece apportare e, in alcuni casi, apportò personalmente, decine di piccole modifiche che risultarono determinanti per giungere al capolavoro formale rappresentato dalla “Duetto”.
Fu l’ultima vettura nata sotto l’egida del grande carrozziere torinese che morì poche settimane dopo la presentazione al pubblico della “Duetto”, avvenuta il 10 marzo 1966 al 36º Salone di Ginevra.
Per il lancio della “Duetto” il presidente Giuseppe Luraghi e la squadra dei “creativi” che all’epoca costituivano l’ufficio pubbliche relazioni dell’Alfa Romeo, concertarono una intelligente campagna pubblicitaria volta a creare eventi pubblici anche al di fuori del contesto motoristico. Dopo il debutto al salone di Ginevra, cui la stampa dedicò ampio spazio, la vettura venne presentata in varie occasioni e accostata a personaggi della politica e dell’imprenditoria, ma anche dello spettacolo come Gino Bramieri. Fu anche indetta una settimana di prove sulle strade del lago di Garda, riservate ai giornalisti.
Quale prodromo alla presentazione negli USA venne organizzata una crociera con traversata atlantica da Genova a New York, facendo tappa a Cannes, in occasione dell’omonimo festival cinematografico. A bordo della turbonave Raffaello, con 1300 invitati appartenenti al mondo della moda, dello spettacolo, della musica e dello sport – tra i quali Vittorio Gassman, Rossella Falk, Anna Moffo e Marie Laforêt – vennero imbarcati tre esemplari della “Duetto”, uno verde, uno bianco e uno rosso, a rappresentare la bandiera italiana. Nel corso della crociera era prevista una lotteria, con estrazione a sorte tra i partecipanti, che assegnava in premio una “Duetto” : vinse l’indossatrice Heidi Gover, all’epoca top model di Oleg Cassini.
Ma la grande popolarità internazionale arrivò nel 1967, quando la “Duetto” diventò una sorta di star del cinema con il film Il laureato, interpretato con Anne Bancroft e Dustin Hoffman. Da quella prima apparizione la “Duetto” venne utilizzata come auto di scena in circa 300 opere cinematografiche o televisive.
Per la scelta del nome fu intetto il concorso dal titolo «Spider 1600 : dategli il nome. Diventerà famoso» con in palio un esemplare della nuova spider. In seguito a una larga distribuzione di apposite schede per la proposta della denominazione in tutti i concessionari d’Europa, vennero spedite ad Arese 140.501 schede, delle quali circa 15.000 provenienti dall’estero. I nomi più gettonati riusultarono essere “Pininfarina” e “Pinin”, in onore al grande carrozziere appena scomparso. Tuttavia, la commissione giudicò quelle denominazioni inadatte e optò per la terza classificata “Duetto”, nome che “vorrà dire armonia doppia, nel senso che questa macchina realizza un’armonia tra la grazia e la forza e allo stesso tempo armonia in coppia”, come motivò il poeta Leonardo Sinisgalli, presidente della giuria preposta.
Tra i proponenti la denominazione “Duetto” fu estratto a sorte il vincitore della vettura messa in palio, tale Guidobaldo Trionfi di Brescia, che ritirò la sua spider bianca il 17 giugno 1966, consegnatagli personalmente dal presidente Luraghi nella sede storica del Portello.
A partire dal mese di giugno 1966, l’appellativo venne affiancato in modo ufficiale alla 1ª serie della “1600 Spider”, ma poté essere usato solo per i primi 190 esemplari, a causa dell’omonimia con una merendina al cioccolato dell’epoca, la cui azienda produttrice rivendicò il diritto di utilizzo commerciale della denominazione “Duetto”, ottenendone l’uso esclusivo dal Tribunale di Milano.
La denominazione “Duetto”, quindi, fu eliminata, ma rimase talmente radicata nel linguaggio comune che tutte le successive evoluzioni della spider Alfa Romeo, discendenti da quel primo modello, vengono normalmente (anche se impropriamente) identificate come “Duetto”.
Nel 1994 la denominazione “Duetto” ricomparve ufficialmente sulla carrozzeria della “Spider Veloce CE” che rappresenta l’ultimo allestimento commemorativo della 4ª serie, realizzato in 190 esemplari per il solo mercato statunitense.